Questa realizzazione è stata possibile grazie l’impegno di diversi professionisti in vari campi
L’armatura (Montefeltro)
Ripresa dal quadro di Piero Della Francesca, l’originale è andata perduta siamo dovuti ricorrere ad una armatura originale (ex voto) presente nel Museo Diocesano Santa Maria delle Grazie di Mantova (armatura B3) opera della famiglia Negroli da Ello detti Missaglia in Milano databile all’ultimo quarto del XV secolo.
Dal dipinto possiamo anche notare sulle pezze difensive e in particolare modo nella buffa di sinistra, i riflessi dovuti alla pulitura a specchio molto di moda alla fine del ‘400 (ad esempio si vede riflessa una finestra posta alla schiena del pittore).
Il viso (Montefeltro)
Dalle cronache sappiamo che il condottiero subì una ferita da taglio all’occhio destro e si dice che, per non aver limiti di campo visivo, egli si fese ulteriormente recidere il setto, creando così il profilo che lo contraddistingue.
L’esecuzione del viso è stata affidata ad un vero esperto nel campo dei trucchi cinematografici.
La visione frontale, visto che non esistono fonti al riguardo, è dunque da ritenersi ipotetica.
L’impressione nel trovarsi di fronte al mecenate di Urbino in grandezza realistica rimane un’esperienza sicuramente da provare. (visibile per tutto il 2007 a Monteriggioni Siena).
